Con Noemi De Santis responsabile comunicazione Junker, la prima e la più usata app per la raccolta differenziata che è stata ideata 5 anni fa da 3 giovani informatici di Bologna e che, senza investimenti né pubblicità, è stata scaricata da oltre 1 milione di italiani ed è stata scelta in abbonamento da circa 800 Comuni, da piccoli paesi a grandi città come Torino e Bari. Il segreto di questo successo è la facilità di utilizzo: basta inquadrare il codice a barre del prodotto da gettare per ricevere in tempo reale tutte le info sui materiali e sulle corrette modalità di smaltimento. Merito di un database enorme, incrementato anche grazie alla collaborazione degli utenti. Col tempo a questa funzione principale se ne sono aggiunte altre, così da trasformare l’app in una piattaforma smart che diffonde buone pratiche e comportamenti sostenibili.
In questa fase di lockdown il team di Junker ha incrementato i propri servizi per i Comuni e i cittadini. La risposta è stata meravigliosa: le ricerche in app continuano a crescere. Insomma, la storia di un’innovazione tecnologica partita dal basso e oggi riconosciuta a livello internazionale (al punto da essere stata inserita, tra l’altro, nel Libro bianco delle buone pratiche di economia circolare dell’UE), che viene usata da molte famiglie come strumento di educazione ambientale smart. Potrebbe essere uno spunto interessante per parlare di come le tecnologie stanno aiutando la nostra nuova vita in lockdow, ma soprattutto di cosa ci porteremo dietro da questa esperienza e di come sapremo (se sapremo farlo) cambiare il nostro rapporto col pianeta e le sue risorse naturali. Partendo dai piccoli gesti di ogni giorno.