Rwanda – Il 6 aprile del 1994 l’aereo che trasportava il presidente di Ruanda, Juvenal Habyarimana e il presidente del Burundi, Cyprien Ntaryamira, entrambi di etnia hutu, fu colpito e abbattuto mentre atterrava a Kigali. Rientravano da Arusha, in Tanzania, dove erano in corso i negoziati di pace. Da dopo l’indipendenza infatti la contrapposizione tra hutu e tutsi (ex classe dirigente) non era mai cessata. Dal giorno seguente la situazione precipitò, quell’attentato diede infatti inizio ad un vero e proprio genocidio e ai massacri sanguinosi e indiscriminati che coinvolsero anche il Burundi nei confronti della minoranza dei tutsi, ritenuta responsabile dell’attentato. Ma furono uccisi e perseguitati anche gli hutu considerati “moderati” o tolleranti. Nel giro di 100 giorni, dal 7 aprile alla metà di luglio del 1994, furono uccise almeno 800 mila persone, ci furono decine di migliaia di stupri e di bambini arruolati come soldati. Due milioni di persone fuggirono dal Paese e si riversarono nei campi profughi dell’est del Congo, allora Zaire. Focus con Francoise Kankindi, presidente BeneRwanda Onlus. È il tema della puntata di Buona la prima, condotto da Federica Margaritora, in onda dal lunedì al venerdì alle 18.13. Il programma, che approfondisce le notizie del giorno, apre con i desk dei principali quotidiani nazionali e locali: oggi la prima pagina di Leggo, con il direttore Davide Desario e la prima pagina de Il Centro, con Lorenzo Colantonio, del desk centrale.