Lo scorso 24 gennaio, nell’Auditorium Vasari degli Uffizi, a Firenze, è stata commemorata la Giornata della Memoria con una mattinata di studi dal titolo “Dalle persone alle cose: le collezioni ebraiche deportate e il ruolo dello Stato”.
Sono state centinaia di migliaia le opere trafugate dai nazisti durante gli anni della seconda guerra mondiale, intere collezioni strappate alle famiglie ebraiche e alle sinagoghe, mentre si destinavano i legittimi proprietari a morire nei campi di concentramento. A distanza di quasi ottant’anni, molto è tornato a casa, tantissimo c’è ancora da recuperare. Ne parliamo col direttore degli Uffizi, Eike Schmidt.