Con Rossana Ottolenghi, figlia di Rachel Behar, testimone e sopravvissuta alla strage nazifascista oggi parliamo di memoria attiva, dell’importanza del racconto, della testimonianza dell’’impegno di chi non si fa, banalmente “testimone dei testimoni”, ma si spende per dare il suo naturale contributo alla conoscenza e all’affermazione della verità sui crimini contro l’umanità e per stimolare l’impegno delle attuali generazioni nel far sì che la memoria sia una valida guida per affrontare le sfide del presente, ritenendendo che “L’elaborazione di interpretazioni storiche stabili e diffuse appare come l’unica strada percorribile, nel momento in cui viene meno la presenza dei testimoni diretti di quelle vicende”.