Il sottosegretario alla Giustizia a inBlu Radio: “Quando reato si prescrive lo Stato subisce una sconfitta”.
intervista di Chiara Placenti:
Roma, 6 dicembre 2019. “Difficile capire quale è il problema su cui vuole agire la riforma Bonafede alla luce della riforma Orlando del 2017. C’è una ricerca del consenso a prescindere dalla complessità e dalla ricerca di un equilibrio”. Così il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Giorgis (Pd), in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.
“Siamo sul terreno della necessità – ha aggiunto il sottosegretario – di evitare che si prescrivano i reati, perché è evidente che quando un reato si prescrive lo Stato sta subendo una sconfitta, e quindi abbiamo tutti convenuto, con il ministro, che sia necessario riformare il processo e fare in modo che i processi siano più rapidi. Abbiamo anche convenuto sull’opportunità di dotare di nuovi mezzi, di nuovo personale e di strutture adeguate per fare in modo che il processo sia più rapido”.
“Ma siccome si vuole scongiurare in radice il rischio di prescrizioni – ha aggiunto il sottosegretario a inBlu Radio – il ministro Bonafede insiste nel voler far entrare in vigore la riforma. A questo punto occorre introdurre una norma di garanzia, un termine molto ampio, che eviti quasi qualsiasi strumentalizzazione e che non si possa prestare ad un uso distorto al fine di consumare prescrizioni, ma che garantisca che il processo non abbia una durata illimitata. Questo sarà il terreno dell’accordo. Troveremo una composizione in questa prospettiva che tiene insieme esigenze diverse e anche convinzioni a volte diverse”.