28 ottobre 2019 “In questo Sinodo abbiamo avuto la grazia di ascoltare le voci dei poveri e di riflettere sulla precarietà delle loro vite, minacciate da modelli di sviluppo predatori. Eppure, proprio in questa situazione, molti ci hanno testimoniato che è possibile guardare la realtà in modo diverso, accogliendola a mani aperte come un dono, abitando il creato non come mezzo da sfruttare ma come casa da custodire, confidando in Dio. E quante volte, anche nella Chiesa, le voci dei poveri non sono ascoltate e magari vengono derise o messe a tacere perché scomode. Preghiamo per chiedere la grazia di saper ascoltare il grido dei poveri: è il grido di speranza della Chiesa. Il grido dei poveri è il grido di speranza della Chiesa. Facendo nostro il loro grido, anche la nostra preghiera, siamo sicuri, attraverserà le nubi”: queste parole, con cui il Papa ha concluso l’omelia della celebrazione eucaristica nella quale sono culminati i lavori del Sinodo, hanno aperto la puntata di Ecclesia di lunedì 28 ottobre. Il cammino sinodale continua sulle piste aperte dal Documento finale approvato sabato e consegnato al Papa che vorrebbe pubblicare entro la fine dell’anno l’esortazione post sinodale. Di tutto questo Alessandra Giacomucci in studio ha parlato con padre Giuseppe Buffon, esperto al Sinodo, docente di storia della Chiesa e da tempo impegnato sul fronte dell’ecologia integrale. Nella pagina conclusiva di Ecclesia la notizia della firma di una “Dichiarazione congiunta delle religioni monoteistiche abramitiche sulle problematiche del fine vita” nella quale viene ribadito il no all’eutanasia e al suicidio assistito, il sostegno a percorsi legislativi per potenziare le cure palliative, un impegno della società e delle religioni a difendere il valore e la dignità della vita, che merita sempre di essere curata e sostenuta fino alla sua fine naturale.