Quando i migranti eravamo noi. Tre storie raccontate con emozione, ma senza retorica, con una scrittura piena di ritmo e con splendide illustrazioni. “Un pallone dall’America” è un racconto divertente, con finale a sorpresa. È arrivato il regalo dello zio che ora sta a Nuova York, uno strano pallone da futbol, che fa giocare in piazza tutti i ragazzi del paese. Il paese più bello del mondo è l’Italia con i treni affollati di migranti provenienti dal Sud, diretti a Torino (perché lì c’è la Fiat). Una volta l’anno si ritorna a casa e si racconta un po’ da sbruffoni com’è la vita dell’operaio a Torino. Ma è tutta un’altra storia. Vietato l’ingresso è la scritta sulla porta di un ristorante dove vanno a mangiare gli odiatissimi operai italiani che lavorano alla Volkswagen. Un’alluvione distrugge il ristorante. Saranno gli italiani a ricostruirlo, spontaneamente. Così almeno immagina il figlio dei proprietari del ristorante. Ne parlo con Fabrizio Silei scrittore. Vietato l’ingresso per edizione Rrose Sélavy.