Nel 2010 il flamenco andaluso è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità, come il fado portoghese o il canto a tenores sardo. Nato a metà Ottocento in Andalusia, il flamenco è un’esplosione di musica e danza mediterranea che mescola la tradizione popolare con influssi gitani, sapori arabi e medio-orientali. Una musica e una cultura urbana spesso associata ad ambienti degradati e promiscui, che dai primi del Novecento conobbe una rapida diffusione anche sulla scena internazionale. Portatore di un’estetica anti-borghese, il flamenco ha via via contaminato i principali generi musicali, dalla musica classica al jazz, dal rock alla canzone.
Proprio questa sua natura meticcia è al centro del debutto discografico di Matteo D’Agostino (Aquí Me Encuentro), chitarrista romano che da anni tesse rapporti con la terra madre del flamenco e viene invitato a esibirsi nei circuiti specializzati con varie compagnie di danza Flamenca, famosi cantaor e bailaor. Nella puntata di sabato 13 luglio (ore 21) Matteo D’Agostino si racconta a Paolo Prato ed esegue dal vivo esempi tratti dal repertorio classico alternati a tracce del CD.