Un racconto dell’orrore in musica. È The turn of the screw di Benjamin Britten. Un tema e quindici variazioni che vanno sempre più a fondo, che danno un giro di vite, appunto, al racconto torbido e inquietante. È la struttura che il compositore britannico pensa per la sua opera ispirata all’omonimo racconto di Henry James. La prima alla Fenice di Venezia nel 1954 per la Biennale. Una piccola orchestra da camera per dar corpo ai fantasmi che popolano il racconto. Al centro, ancora una volta, un’infanzia violata, tema ricorrente in tutti i lavori di Britten. The turn of the screw è il titolo al centro della puntata di questa settimana della rubrica Un’opera in tre minuti di Pierachille Dolfini