9 aprile 2019. Il Papa ha approvato la proposta presentata dall’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby di organizzare un ritiro spirituale il 10 e l’11 aprile con le massime autorità civili ed ecclesiastiche del Sud Sudan: è stata dedicata a questa notizia, anticipata la scorsa settimana dal direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, la pagina di apertura di Ecclesia di martedì 9 aprile. Dunque Francesco e l’arcivescovo Welby mettono in campo un passo concreto per sbloccare una situazione di stallo rispetto agli accordi di pace arrivati dopo la violenta ripresa della guerra civile nel Paese africano, indipendente dal 2011. Alessandra Giacomucci ne ha parlato con suor Maria Teresa Ronchi, religiosa comboniana, che per diversi anni è stata in Sud Sudan e che ora collabora con l’Unione internazionale delle superiore generali proprio nella rete Solidarity with South Sudan. Della situazione nel più giovane dei Paesi africano, ma anche del Sudan, da dove arriva la notizia di due persone uccise dalle forze dell’ordine nell’ennesima giornata di proteste contro l’attuale governo, ha parlato dal Kenya il missionario comboniano padre Kizito Sesana.
Nella pagina conclusiva di Ecclesia, spazio alla messa a Casa Santa Marta. Nell’omelia il Papa ha commentato la prima lettura proposta nella liturgia della Parola tratta dal Libro dei Numeri. Un passo che ricorda la fatica del popolo di Israele in camino verso la terra promessa: il popolo non sopportò il viaggio, dice la Scrittura. Francesco ha ricordato come questo può essere l’atteggiamento anche dei cristiani, invitando a chiedere a Dio nella preghiera di essere guariti da questo cedere al fallimento, dalla “paura delle consolazioni”, da questo modo di stare nella vita che il Papa definisce una “malattia”.