L’ex ministro degli Esteri a InBlu Radio: “Comunità italiana verrà accusata di essere amica dell’ex dittatore. Tanti italiani avranno problemi lavorativi”
intervista di Chiara Placenti:
Roma 5 febbraio 2019. “Non ci può essere Maduro a guidare il percorso verso le elezioni. Maduro farà brogli e imbrogli”. Lo ha detto il presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, due volte ministro degli Esteri, ex Commissario europeo, Franco Frattini, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei in merito alla situazione del Venezuela e la posizione del governo italiano.
“Maduro – ha aggiunto Frattini – lo conosco bene, era mio collega ministro degli Esteri. Mi ha ricevuto tante volte quando c’era Chavez. Quando andavo a Caracas incontravo alla scaletta dell’aereo Maduro che mi veniva ad accogliere perché Chavez gli diceva ‘gli italiani sono nostri fratelli’. Sono quelle tipiche persone che quando prendono il potere, non essendo un leader come Chavez, usano la repressione non avendo autorevolezza. Purtroppo l’Italia avrebbe dovuto dire fin dal primo giorno ‘Maduro se ne vada e il Parlamento trovi un presidente ad interim’ perché a vincere deve essere la democrazia. Guidò dovrà vincere con il volere del popolo”.
“Sono molto dispiaciuto – ha sottolineato Frattini – per questa posizione italiana. La politica italiana è una politica che deve guardare all’interesse che noi abbiamo in quelle aree del mondo in cui la nostra presenza è storica, radicata e consolidata. La comunità italiana è la più grande comunità non locale che sta in Venezuela. Ci sono milioni di italiani che hanno il doppio passaporto che vivono e lavorano in Venezuela. È chiaro che per questa comunità italiana chiunque verrà dopo Maduro sarà contro Maduro. Se il governo italiano si prende il ringraziamento pubblico dal dittatore, chiunque verrà dopo Maduro considererà la comunità italiana come dei paria cioè gli amici dell’ex dittatore”.
“Quando accadono queste cose – ha concluso Frattini – chi ci rimette è chi ha fatto degli investimenti nel Paese. Non dico che si sarebbe dovuto proclamare Guaidò presidente del Venezuela ma si sarebbe dovuto dire subito a Maduro di andarsene e si sarebbe dovuto dire di formare immediatamente un governo nazionale in cui il Parlamento doveva individuare un presidente ad interim che avrebbe dovuto guidare le elezioni”.
Papa, Frattini: “Ha stupito il mondo. Emirati Arabi non sono off-limits per i cristiani”
L’ex ministro degli Esteri a InBlu Radio: “Paese caratterizzato da dialogo interreligioso. Imam educati a tolleranza e non a prediche che incitano alla violenza”
Roma 5 febbraio 2019. “Con questa mossa il Santo Padre ha stupito il mondo. Francesco ha scelto un Paese nel cuore del Golfo Persico che come noto è attraversato da enormi tensioni”. Lo ha detto il presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, due volte ministro degli Esteri, ex Commissario europeo, Franco Frattini, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.
“Il Papa infatti – ha aggiunto Frattini – ha ricordato la tragedia dello Yemen che si svolge proprio a pochi chilometri dagli Emirati Arabi. Ha scelto un Paese che da sempre ha fatto dell’educazione al dialogo interreligioso una sua caratteristica”.
“Il Papa – ha proseguito Frattini – ha fatto la scelta giusta. Gli Imam sono educati ad un dialogo di tolleranza, comprensione reciproca e mai a prediche di incitazione alla violenza. Un Paese che è stato ben scelto e non a caso il Grande Imam di Al Azhar che è il personaggio di più grande influenza nel mondo islamico-sunnita è andato lì proprio per incontrare il Papa. Con questo viaggio il Papa Francesco ha voluto dire che quella parte del mondo non è offl-imits per i cristiani”.