Papa Francesco è tornato a mettere in guardia da quello che più volte ha definito il terrorismo delle chiacchiere nella catechesi all’udienza generale del mercoledì. L’occasione è stata la riflessione sull’ottavo comandamento, l’ottava parola del Decaologo, «Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo». Una riflessione sulla verità e sulla menzogna che attraversano la vita di ciascuno, l’importanza per i cristiani di dire con la propria vita che la verità di Dio è Gesù, il suo modo di vivere e di morire che dice della sua relazione con il Padre. E il Papa ha lasciato anche alcune domande: “quale verità attestano le opere di noi cristiani, le nostre parole, le nostre scelte? Ognuno può domandarsi: io sono un testimone della verità, o sono più o meno un bugiardo travestito da vero?”.
Nella pagina centrale di Ecclesia condotta da Alessandra Giacomucci il fondatore e presidente di Libera don Luigi Ciotti è tornato a parlare della disposizione contenuta nel così detto decreto sicurezza, firmato dal ministro dell’interno Matteo Salvini, relativa alla possibilità che i beni immobili confiscati alla mafia vengano venduti in aste a cui possano partecipare anche privati, con la possibilità quindi che vengano nuovamente acquistati da mafiosi o da prestanome. Una decisione preoccupante, dice don Luigi Ciotti, a fronte del fatto che invece quanto prodotto a livello legislativo in Italia sul riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati sta facendo scuola in Europa.
Nella pagina conclusiva di Ecclesia il rettore della Pontificia università Lateranense, Vincenzo Buonomo, spiega contenuti e percorso del nuovo corso di studi, voluto da Papa Francesco e che partirà dal prossimo anno accademico, in scienze della pace.