In questa storia protagonisti sono la parola e il silenzio. La parola di chi, come Frank, per scrivere, per fare il suo lavoro da giornalista, è stato costretto a lasciare il proprio Paese il Camerun, non prima di aver subito la prigione e torture che non vuole raccontare, che restano custodite in un silenzio che cura. Ma c’è un silenzio che opprime, quello imposto dal regime, da ogni regime. E un silenzio che accoglie, quello degli studenti che oggi, grazie al progetto Finestre del Centro Astalli e alla passione di insegnanti come Lorella, possono ascoltare le parole di Frank e farle risuonare nella propria vita. E trovarne nuove, di parole, per dire a loro volta cosa le parole di Frank hanno suscitato in loro. E far nascere così nuove storie di incontro.