Anche i sette vizi capitali hanno dato molto “materiale” per la musica cosiddetta “leggera”. Cominciamo con il più triste dei vizi, l’invidia. C’è quella delle “comari” raccontate da De Andrè in
Bocca di rosa, quella di Ash nella sua semplice Envy, quella “sana” nei confronti del vento nella dolcissima I envy the wind di Lucinda Williams, e poi l’amarezza di Alanis Morissette in This Grudge, quella più rabbiosa di Ivan Graziani contro le Maledette Malelingue. E per finire un doppio Simine Cristicchi con Che bella gente e l’irresistibile Vorrei cantare come Biagio Antonacci.