Il ciclo di trasmissioni sulla musica del Sessantotto (50 ANNI DAL 68), a cura di Paolo Prato, apre sul mese di marzo, segnato dagli aspri scontri fra studenti e polizia davanti alla Facoltà di Architettura di Roma. Un episodio che dà inizio alla stagione di rivolte già echeggiate negli atenei californiani e che ispira una delle canzoni-simbolo di quegli anni, Valle Giulia di Paolo Pietrangeli. La scaletta prosegue con La tramontana di Antoine, che domina le classifiche nel mese di marzo. A seguire, alcuni brani entrati nella Hit Parade italiana come La siepe di Al Bano, Balla Linda di Battisti (suo primo hit singolo), Il volto della vita della Caselli e La voce del silenzio cantata da Dionne Warwick (la musa di Bacharach), uno dei titoli più fortunati partoriti da Sanremo. Poi lo sguardo si sofferma sulle classifiche britanniche e americane, dove spiccano Donovan con Jennifer Juniper, Tom Jones con Delilah e i campioni della bubblegum music, i 1910 Fruitgum Co. (Simon Says), all’insegna del puro divertimento, del tutto scollato dagli eventi di cronaca che cominciavano a preoccupare sia i benpensanti che le istituzioni. Quindi, i grandi album di 50 anni fa: occhi puntati su Bob Dylan, il cui John Wesley Harding svetta nelle classifiche inglesi e americane e verrà incluso da Rolling Stone fra i primi 300 album nella storia del rock. E occhi puntati su Frank Zappa e le sue Mothers of Invention, che pazzano il loro primo successo a 33 giri con We’re Only in It or the Money, mentre si applaude il debutto di un grande cantautore:James Taylor, il cui album omonimo contiene un classico come Carolina in my Mind. Per finire, i grandi film del 68: Baci rubati (Truffaut), con una vecchia canzone di Charles Trenet (Que reste-t-il de nos amours) e il maestoso C’era una volta il West (Leone), con la colonna sonora di Ennio Morricone.