Tanti i temi trattati nell’ampia intervista dell’agenzia Reuters al Papa. A cominciare dalla critica di Francesco, che unisce la sua voce a quella dei vescovi statunitensi, sulla decisione della Casa Bianca di separare i bimbi dai genitori delle famiglie che cercano di raggiungere gli Usa dal confine messicano. Ma anche a proposito dei migranti il Papa ha denunciato come i populismi creino una psicosi nei confronti di una realtà che invece va governata accogliendo, aiutando chi arriva e allargando i confini della disponibilità a tutti i Paesi europei. Se ne è parlato in Ecclesia di mercoledì 20 giugno, puntata che ha ospitato anche la voce dei rifugiati e di chi si fa loro accanto. Come Raffaella che con il marito Massimiliano e il figlio Tommaso a Roma ha aperto le porte della famiglia a Korkis, giovane arrivato dalla Costa d’Avorio. O l’esperienza della Caritas di Brescia che ha permesso a queste persone di raccontarsi nella drammatizzazione “Tutti abbiamo il sangue rosso”, raccontata da uno degli operatori Fabio Tosini e da un ragazzo richiedente asilo Youssouf.
L’udienza del Papa del mercoledì è stata dedicata ancora a introdurre il nuovo percorso di riflessione, quello dei comandamenti che non sono comandi, ha detto Francesco, ma parole con le quali Dio vuole entrare in dialogo con noi. La domanda che attraversa l’uomo è se Dio sia padrone o Padre. E’ padre, sottolinea il Papa che aggiunge: “Gesù è la Parola del Padre, non è la condanna del Padre. Il mondo non ha bisogno di legalismo, ma di cura. Ha bisogno di cristiani con il cuore di figli”.