Addio al regista Ermanno Olmi, se n’è andato nella notte di domenica ad Asiago. Aveva 86 anni. I suoi film sono percorsi da una tensione cristiana e dall’amore per i semplici: dai contadini de L’albero degli zoccoli a i migranti de Il villaggio di cartone. Il servizio di Marino Galdiero
Nel penultimo film di Olmi, Il villaggio di cartone, i protagonisti sono dei migranti che trovano rifugio in una vecchia chiesa, dove le pareti sono state spogliate degli arredi sacri. In questa opera si esprime ancora una volta il desiderio di una nuova fratellanza, che il grande regista bergamasco ha sempre cercato nella fede, nella vita e nella natura. Olmi aveva 86 anni, da tempo combatteva contro una grave malattia. Nato da una famiglia contadina, nel 1931, il suo primo successo internazionale è legato a quell’ambiente con L’albero degli zoccoli. Tra i suoi titoli più noti e premiati ricordiamo Lunga vita alla signora, La leggenda del santo bevitore, Il mestiere delle armi, I cento chiodi. Olmi ha sempre cercato la dignità dell’uomo nella parola evangelica.