Per la seconda volta la carriera di Tullio Solenghi incrocia la bizzarra personalità di Wolfgang Amadeus Mozart. Ma, mentre nell’Amadeus di Peter Shaffer interpretava Salieri, il rivale del genio salisburghese, in questo “Wolfgang Amadè Mozart” è il fine lettore, ora ironico, ora scabroso, ora commovente, delle lettere che Mozart inviava (e riceveva da) alle persone a lui vicine. Ne viene fuori il ritratto di un musicista e di un uomo ispirato e irriverente, all’inseguimento, forse, di un’infanzia che gli era stata negata in nome dell’arte. L’interpretazione di Solenghi è contrappuntata dalla musica eseguita dal Trio d’Archi di Firenze. Al Teatro Vittoria di Roma fino al 22 aprile.
Personalità eclettica e sorprendente, che si è sempre sottratta alle etichette e alle regole del music business, stavolta Nada torna come voce narrante di un film bello, crudo e struggente come “Untitled- Viaggio senza fine” di Michael Glawogger, in uscita nelle sale italiane il 19 aprile. E nel contempo annuncia un nuovo lavoro discografico, in uscita il prossimo autunno, con la produzione del musicista britannico John Parish, col quale ribadisce ancora una volta l’infinita ricerca di strade non ancora battute.