La colonna sonora de Il Postino, che gli è valsa l’Oscar nel 1995, lo ha consacrato fra i più importanti compositori per film, e il suo nome da allora ha cominciato a circolare anche presso il grande pubblico. Ma Luis Bacalov – argentino, trasferito nel nostro paese dal 1959 – è stato uno dei più grandi arrangiatori di canzoni a cominciare da due evergreen degli anni Sessanta: Legata a un granello di sabbia (Fidenco) e Il mio mondo (Bindi). Fra le sue mille imprese artistiche spiccano il sodalizio artistico con Sergio Endrigo, per il quale Bacalov ha arrangiato tutte le canzoni più famose, e il suo contributo al nascente rock progressivo: è lui l’autore del Concerto Grosso per i New Trolls – pietra miliare del genere – e di composizioni affidate agli Osanna e a Il Rovescio della Medaglia. Centinaia le colonne sonore (alcune valorizzate da Tarantino), le musiche sinfoniche e per piano solo. Negli ultimi anni Bacalov ha riscoperto le proprie radici incidendo vari album di tango-jazz e trascrizioni per pianoforte di celebri tanghi del passato, oltre a cimentarsi nella scrittura di nuovi tanghi. Paolo Prato ripercorre la carriera di un musicista che ha dato lustro al cinema italiano nel mondo, scomparso mercoledì scorso a Roma all’età di 84 anni.