La musica non è finita, non finisce mai. Una volta che una canzone è stata partorita da un autore comincia un viaggio, vive di vita propria il che vuol dire in realtà che è di tutti e tutti possono interpretarla, continuamente. E’ il fenomeno delle “cover”, un capitolo a parte, immenso, della storia della musica, un capitolo a cui si attingerà di continuo. Si parte con l’intensa interpretazione di Hurt, brano punk dei Nine Inch Nails, da parte di un vecchio, morente, Johnny Cash. Poi si passa per Sunrise cover dei Simply Red e per Jersey Girl, brano di Tom Waits immortalato dal vivo da Bruce Springsteen, così come Ryan Adams ha dato la sua impronta inconfondibile a Wonderwall degli Oasis (che preferiranno questa versione, per chiudere con due tributi al genio dylaniano con Just like a woman nella versione di Nina Simone e Knockin on heaven’s door rivisitata dai scatenati Guns’n roses.