Il postulatore a InBlu Radio: “Giovanni Paolo I vicino a poveri e sofferenti come Francesco”
Roma, 10 novembre 2017. “Quei 33 giorni di pontificato di Luciani hanno conquistato la Chiesa e il mondo per la bella novità sulla Cattedra di Pietro: parlava con parole semplici e con grande umiltà”. Lo ha detto il postulatore e Prefetto della Congregazione per il clero della Santa Sede, il card. Beniamino Stella, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.
“Lo stile di vita, il profilo di grande coerenza e autenticità cristiana – ha aggiunto il card. Stella – hanno conquistato il mondo e la Chiesa che poi hanno portato lentamente, dopo una trentina di anni dalla sua morte, a riprendere la storia e la memoria facendo intraprendere il percorso canonico e lo studio delle virtù”.
“Di Luciani – ha proseguito il card. Stella – ho un bel ricordo personale. Era un pastore particolarmente vicino ai sacerdoti e alle persone malate. È stato un Pontefice e un vescovo particolarmente sensibile sul piano umano e cristiano alla sofferenza della gente, alle difficoltà dei sacerdoti. Lo ricordo come un vescovo sempre presente nell’ora del dolore, nei drammi della vita, nel momento della vecchiaia. In questo tragitto di vita cristiana ed episcopale si vede in lui una coerenza di pratica sacerdotale delle virtù fondamentali della vita cristiana (fede, speranza e carità) e delle virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza). Questo è il profilo intorno a cui viene esaminato il ‘personaggio’ Giovanni Paolo I. Si nota un esercizio coerente, impegnativo, sollecito, generoso”.
“Dopo il Pontificato di Paolo VI, nel 1978, – ha ricordato il card. Stella – il profilo del Sommo Pontefice è apparso semplice, umile, sollecito, molto alla mano e sorridente. Credo che siano queste le belle novità che hanno impressionato il mondo e la Chiesa. Sicuramente c’è una grande umanità in Albino Luciani con l’attenzione ai poveri, ai sofferenti, ai malati. Su questi punti c’è una vicinanza spirituale con Papa Francesco. Sia in Bergoglio che in Luciani traspare una grande coerenza di vita personale. Presentarsi, infatti, con quella umanità e quella trasparenza personale è il massimo della testimonianza che la gente ama vedere. Questo tipo di vita cristiana che vediamo in Papa Francesco è di grande stimolo e rappresenta oggi una straordinaria attrattiva sia per i credenti che per i non credenti”.
Sul volto paterno e materno di Dio, ha sottolineato il card. Stella, “Luciani ha anticipato quello che poi ha detto Papa Francesco. Alla fine degli anni ’70 riferirsi a Dio come ad una madre era veramente una novità. Chi pensa all’amore pensa allo stesso modo sia alla mamma che al papà. Questo mi sembra normale. Vedere Dio con un cuore paterno e materno è veramente la cosa più bella che conquista oggi il cuore di tutti”.
Il postulatore ha poi raccontato dell’incontro di ieri mattina in Vaticano con Papa Francesco: “Bergoglio nel giorno dei defunti è sempre andato a visitare le tombe dei Pontefici. Qui si vede il Pontefice che ha memoria e che tiene a cuore i personaggi che lo hanno preceduto sulla Cattedra di Pietro. Ieri mattina Papa Francesco ha guardato il volto di Luciani con molta compiacenza e affetto. Gli ha voluto bene. In quegli anni era un giovane gesuita, oggi un Papa che lo guarda con ammirazione e affetto”.