Cassazione, avvocato parte civile: “Sentenza non è incredibile. Applicata norma Codice”.
Giuseppe Campanelli a InBlu Radio: “Famiglia del ragazzo ucciso vive momento con forte ansia”
Roma, 28 settembre 2017. La sentenza “non ha dell’incredibile” perché “c’è stata l’applicazione di una norma che è determinata nel Codice penale: il 577 secondo comma che differenzia la posizione tra i figli naturali consanguinei e figli adottati. E’ una norma che è contenuta nel Codice che giustamente è stata eccepita e che la Corte ha ritenuto di adottare”. Lo ha detto Giuseppe Campanelli, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane della Cei, l’avvocato Cassazionista di parte civile commentando la Sentenza di Cassazione che ha annullato la condanna all’ergastolo per l’uomo che ha ucciso a Udine il figlio adottivo.
“La Cassazione – ha aggiunto l’avvocato Campanelli – ha così modificato quello che è il tetto della pena: se nell’omicidio del figlio naturale la pena di partenza è l’ergastolo quello previsto dal secondo comma del 577 riguardante il figlio adottato è da 30 a 24 anni. La Corte ha ritenuto dunque di dover applicare questo particolare articolo”.
“E’ chiaro – ha concluso l’avvocato Campanelli – che sulla pena che si andrà a determinare l’imputato potrà fruire di sconti, buona condotta e questo è legittimo ma è anche ovvio che la mamma del ragazzo ucciso e i famigliari stanno vivendo il momento con forte ansia. La vicenda dal punto di vista umano è molto pesante”.