L’accordo lungo e sospeso che apre l’opera è l’inconfondibile marchio di fabbrica del Tristan und Isolde, opera che Richard Wagner manda in scena all’Hofoper di Monaco di Baviera il 10 giugno 1865. Ancora una volta una storia presa dalla leggenda dei cavalieri della Tavola rotonda. Ma asciugata di qualsiasi implicazione mitica per concentrarsi sull’amore. Quasi un trattato di filosofia, uno spaccato piscologico sulle conseguenze dell’amore sugli uomini quello che Wagner propone portando alle estreme conseguenze la sua poetica: temi musicali che identificano personaggi, oggetti e sentimenti si rincorrono e si intrecciano per tutta l’opera, creando una drammaturgia musicale per raccontare l’amore impossibile tra Tristano e Isotta. Un filtro d’amore, la vendetta e alla fine la morte dei due protagonisti, uno ferito, l’altra trasfigurata per riunirsi all’amato. Tristan und Isolde protagonista questa settimana della rubrica Un’opera in tre minuti di Pierachille Dolfini