Nell’apprendere la notizia della nomina a Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il mio primo pensiero riconoscente va al Santo Padre per il coraggio che ha mostrato nell’affidarmi questa responsabilità al crepuscolo della mia vita. È davvero un segno che crede alla capacità dei vecchi di sognare…
La cosa che mi ha dato grande gioia, in questo momento in cui è avvenuto qualcosa che è superiore alle mie forze, è stata una telefonata affettuosa dei ragazzi di Mondo X di Padre Eligio, che mi hanno detto: “Continua ad essere un papà per noi”.
Sono Vescovo da 23 anni, con alcuni di voi già ci conosciamo. Non ho programmi preconfezionati da offrire, perché nella mia vita sono sempre stato abbastanza improvvisatore. Intendo lavorare insieme con tutti i Vescovi, grato per la fiducia che mi hanno assicurato. Il Papa ci ha raccomandato di condividere tempo, ascolto, creatività e consolazione. È quello che cercheremo di fare insieme. “Vivete la collegialità”, ci ha detto, “camminate insieme”: è questa la cifra che ci permette di interpretare la realtà con gli occhi e il cuore di Dio.
Mi incoraggiano le parole del Cardinale Bagnasco, a cui mi sento legato da sincera amicizia, quando ha augurato al nuovo Presidente di “essere se stesso”. E questo è quello che io desidero nel profondo del mio cuore.
Vi ringrazio della vostra attenzione e del servizio che fate: con chi può, ci diamo appuntamento per domani, alle 13.30, con la conferenza stampa conclusiva della nostra Assemblea, dove sarò disponibile a rispondere alle vostre domande.