Il prossimo 28 maggio si voterà sui referendum promossi dalla CGIL sui voucher e sugli appalti. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei Ministri. Mentre il sindacato ha chiesto di accorpare la consultazione referendaria con quella delle amministrative. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
A dare il via alla campagna referendaria sarà una manifestazione in programma a Roma l’8 aprile. “Una sfida”, dice la leader della CGIL Susanna Camusso che chiede l’election day con le amministrative ricordando che c’è ancora una strada per evitare il voto: cambiare la normativa sui voucher. I buoni lavoro dovrebbero essere utilizzati solo dalle famiglie, acquistati dall’INPS e non in tabaccheria, per retribuire prestazioni occasionali da parte di disoccupati, studenti e pensionati. In Parlamento sulla questione è stato raggiunto un accordo, ma serve comunque luce verde dalla Consulta. Obiettivo del sindacato è limitare il boom di questi anni abbassando il tetto massimo di 7 mila euro l’anno stabilito dal Jobs Act. Il referendum riguarda anche gli appalti, proponendo una parziale abrogazione della legge Biagi in materia. Il quesito chiede che ci sia una responsabilità solidale, cioè un’uguale responsabilità tra appaltatore e appaltante nei confronti di tutto ciò che succede nei rapporti di lavoro.