Roma, 20 febbraio 2018 – “Non dovevamo arrivare a questo punto. Gli errori di Renzi sono stati consumati tutti prima del Referendum costituzionale. Tra questi il lasciare venire avanti una tifoseria abbastanza demente per cui ogni critica che arrivava si è risposto con parole sprezzanti”. Lo ha detto Sandra Zampa deputata e vicepresidente del Pd, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane, commentando l’Assemblea del Partito democratico e gli scenari futuri.
“A Renzi – ha aggiunto Zampa – più volte è stato chiesto di smetterla di usare termini come ‘gufi’ o ‘professoroni’. Abbiamo sentito tante espressioni con il superlativo: ‘gufoni’, ‘professoroni’, ‘ciaoni’. Queste cose fanno molto male ad una comunità e non andavano praticate. Quando si viene eletti con una percentuale che ti garantisce una maggioranza più che bulgara non c’è bisogno di essere liquidatori. Ti puoi permettere anche di ascoltare”.
“Dopo l’assemblea – ha proseguito Zampa – siamo andati a letto con l’amarezza. E’ una cosa che produce molto dolore e preoccupazione. Non può essere messo in discussione il ‘se’ fare il Congresso ma possiamo approfondire il ‘come’ in cui sono comprese alcune garanzie come l’accesso alle risorse o la visibilità per tutti”.
“Se ti giochi tutto sulla riforma costituzionale – ha sottolineato Zampa – almeno garantisciti una legge elettorale che non possa essere messa in discussione e conservi al sistema la sua impronta maggioritaria. Andare a votare con il proporzionale è una sciagura che gli italiani non hanno ancora capito. Questo sistema fa contento solo chi vive di politica perché ognuno pensa di ritornare. Basta andare a Roma e stare 3 ore in Parlamento per capire che tutti stanno lavorando per la ‘poltrona’. Vedremo ritornare anche quelli che se ne erano andati con una moltiplicazione e frammentazione del sistema che indebolirà ancora di più questo Paese”.
Intervista di Chiara Placenti
Il PD verso la scissione
Ormai è scissione nel PD, nonostante il tentativo di mediazione del ministro Orlando. Gli esponenti della minoranza continuano ad accusare Renzi di aver alzato un muro. E adesso fanno sapere che non parteciperanno alla direzione del partito in programma domani. Eugenio Bonanata ne ha parlato con Stefano Folli, editorialista del quotidiano La Repubblica: