Una vendetta atroce. Che si compie a distanza di anni. È la storia de Il trovatore opera di Giuseppe Verdi dove la notte e il fuoco disegnano atmosfere lugubri. Pagine popolari come la celeberrima Pira per raccontare la vendetta che la zingara Azucena mette in atto per farsi giustizia della madre bruciata al rogo. Tanto che Verdi voleva intitolare la sua opera proprio La zingara, perché è lei il vero motore dell’azione. Che, come in ogni storia che si rispetti, prevede anche un amore, quello ostacolato dalla guerra tra Manrico e Leonora. Il musicista di Busseto manda in scena nel 1853 a Roma il secondo titolo della Trilogia popolare. Il trovatore è al centro della puntata di questa settimana della rubrica Un’opera in tre minuti di Pierachille Dolfini