Due giovani romani su tre sono pronti a lasciar perdere i diritti, pur di avere un lavoro. C’è chi rinuncerebbe alle ferie, alle malattie pagate o, addirittura, alla maternità. Lo dicono i risultati della seconda parte della ricerca, compiuta su 1.000 intervistati, “Avere 20 anni, pensare al futuro”, realizzata da Acli di Roma e provincia e Cisl di Roma Capitale e Rieti in collaborazione con l’Iref (Istituto di ricerche educative e formative), presentati oggi presso l’Aula magna del Rettorato della Sapienza di Roma durante il convegno “Lavoro per i giovani: priorità delle famiglie, futuro per il Paese”. Al microfono di Alfredo Ranavolo la presidente di Acli Roma, Lidia Borzì.