Vasto eco per l’iniziativa di preghiera che ieri ha portato migliaia di musulmani nelle chiese di Italia e Francia in segno di fraternità dopo la barbara uccisione di padre Jacques Hamel. E sul rapporto tra religione e terrorismo è intervenuto anche Papa Francesco durante il volo di ritorno dalla Gmg di Cracovia. Sentiamo le sue parole nel servizio di Eugenio Bonanata:
“Credo che non sia giusto identificare l’Islam con la violenza”. Così Papa Francesco invitando a non confondere l’azione di quei gruppi fondamentalisti come il cosiddetto Stato Islamico. Parole arrivate nel giorno in cui migliaia di fedeli musulmani hanno aderito all’iniziativa di preghiera promossa dalla comunità islamica francese. Un segno di fratellanza in seguito alla barbara uccisione di padre Jacques Hamel, che ha portato almeno 23 mila persone di fede islamica in numerose chiese italiane al fianco dei cattolici. Anche il cardinale Bagnasco è tornato a sottolineare l’importanza del gesto: “una voce unitaria di condanna assoluta – ha detto – da parte di tutto il mondo islamico moderato”. Ora la speranza è che questo spirito di comunione si traduca in un percorso capace di scongiurare ogni forma di estremismo.
All’indomani dell’iniziativa di preghiera ci si interroga sui prossimi passi nell’ambito di un percorso di condivisione. Eugenio Bonanata ne ha parlato con Yahe Pallavicini, Vicepresidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS):