Il presbitero è uomo della Pasqua, dallo sguardo rivolto al Regno, il cui tratto distintivo è quello della gioia: Papa Francesco tratteggia la figura del sacerdote come deve essere oggi nel discorso con cui ha aperto lunedì pomeriggio la 69.esima assemblea generale della Cei. Il Pontefice, che ha preso la parola subito dopo il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha fatto richiamato nel suo intervento i profondi cambiamenti avvenuti nel nostro paese.
Il sacerdote non e’ un burocrate e nemmeno un anonimo funzionario di una rigida istituzione ma un uomo che sa di avere una triplice appartenenza: con Dio, con la Chiesa e con il popolo di Dio. Affermazioni non nuove per il Papa che da tre anni ricorda all’ Episcopato italiano l’importanza di farsi ospedale da campo per un’ umanità ferita.
Essere umili, gioiosi e senza pretese di carriera o di potere: questo il ritratto del prete secondo Papa Francesco che non perde occasione per ribadire la necessita’ di stare accanto agli ultimi e a chi ha bisogno. ascoltiamo un altro passaggio del suo intervento in cui ha parlato dell’identikit del prete oggi.