A Casal di Principe e in altre località della provincia di Caserta potrebbero essere più di 1000 i giovani che troveranno lavoro, nel giro di 5 anni, grazie alla rete d’imprese per lo sviluppo locale sui beni confiscati. Sono almeno 500, tra case e terreni, gli immobili sottratti definitivamente alla camorra, ma neanche il 10 percento finora è stato assegnato e riutilizzato a fini sociali, come previsto dalla legge. Il piano di un uso allargato e produttivo dei beni prevede tre filiere, agroalimentare, turismo responsabile, comunicazione sociale e ricade nel progetto ‘LaRES’ (Rete di economia sociale), promosso dal Comitato Don Peppe Diana e sostenuto dalla Fondazione con il Sud. Gianni Solino, è il responsabile del progetto LaRES
intervista di Federica Margaritora: