Non c’è stato praticamente neanche il tempo di festeggiare. A poche ore dall’ annuncio ieri da parte dell’Oms di fine dell’epidemia di Ebola il virus si è ripresentato in Sierra Leone in una donna di 22 anni morta nei giorni scorsi. L’epidemia di ebola ha ucciso, dal dicembre 2013 a oggi, più di 11 mila persone. InBlu Radio ha seguito questa vicenda attraverso le parole di padre Maurizio Boa, un religioso, giuseppino del murialdo che vive a Freetwon e che non ha mai lasciato la Sierra Leone neanche nel moneto più difficile dell’epidemia. In questi ultimi due anni ci ha raccontato il dramma delle morti, la paura del contagio che portava a non toccare nemmeno chi aveva malattie diverse e che così veniva lasciato morire anche se non aveva l’ebola, il divieto di assembramenti quindi l’impossibilità di ritrovarsi insieme a pregare, anche per il Natale e poi la speranza in particolare con l’intervento di Medici senza frontiere. Alessandra Giacomucci ha intervistato padre Maurizio per commentare questa notizia e per capire cosa ha lasciato ebola in Sierra Leone.