“Il 2015 è andato meglio del 2014. Ed è andato meglio rispetto alle nostre stesse previsioni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. Il premier ha messo in luce i risultati ottenuti dal suo governo. Anzitutto quelli in campo economico, con il Pil che è tornato a crescere dopo anni di segno meno. “L’Italia si è rimessa in moto, è un Paese solido e stabile, ed è finalmente fuori dalla recessione” ha assicurato il presidente del Consiglio secondo il quale la sfida nei prossimi anni sarà tornare ad avere un ruolo di leadership in Europa. E a proposito della legge di stabilità Renzi ha detto di dare «per scontato» che Bruxelles accolga le richieste italiane sulla flessibilità, perché l’Italia ha rispettato «tutte le regole». Poi il capitolo delle riforme fatte. Dal Job’s Act all’Italicum, dalla Buona scuola alla riforma della Pubblica amministrazione. Ma quella che sta più a cuore al capo del governo è la riforma costituzionale. Il referendum confermativo si svolgerà a ottobre 2016 e Renzi lega l’esito della consultazione popolare alla sua stessa carriera politica.
Servizio e intervista di Gabriele Arlati:
Durante la conferenza stampa di fine anno il premier Matteo Renzi, tra le altre cose, ha parlato anche della riforma costituzionale. «Immaginiamo il referendum costituzionale nel mese di ottobre 2016 – ha detto – Se lo perdo considero fallita la mia esperienza politica». Su queste dichiarazioni abbiamo sentito il commento di Francesco Bonini, rettore della Lumsa.