A Messina manca l’acqua da diversi giorni. Una frana ha provocato danni alle condutture che giungono in città dalla provincia di Catania. Ai nostri microfoni il sindaco della città siciliana, Renato Accorinti, spiega l’emergenza in corso. Ma anche come la situazione dell’acquedotto messinese abbia bisogno di interventi di più ampio respiro.
Roma, 29 ottobre 2015 – “Chiedo lo stato di calamità naturale, stiamo valutando se è possibile avanzare tale richiesta. Non chiedo lo stato di calamità naturale su un tubo rotto ma sul dissesto idrogeologico”. Lo ha detto il sindaco di Messina, Renato Accorinti, ai microfoni di inBlu Radio, network delle radio cattoliche italiane, commentando l’emergenza acqua in seguito ad una frana che ha provocato numerosi danni alle condutture che giungono a Messina dalla provincia di Catania.
“Deve essere messo in sicurezza il territorio – ha aggiunto il sindaco – non è più solo un problema di tubazione, il territorio è franoso. La nostra città è stata massacrata, stiamo facendo scelte dure e i palazzinari sono tutti contro di noi. Consumo del suolo zero è la nostra visione. Stiamo cercando di recuperare spazi verdi e lavorando con un’intensità mostruosa. Abbiamo ereditato una città con 400 milioni di debiti ma in questo contesto siamo precisi e forti contro ogni tipo di mafia e speculazione edilizia”.
Servizio di Alfredo Ranavolo: