Nobel per la pace 2015 al Quartetto Nazionale per il dialogo tunisino per il suo contributo decisivo nella costruzione di una democrazia pluralistica dopo la cosiddetta rivoluzione dei Gelsomini. L’intervista di Marino Galdiero a padre Giulio Albanese, consulente per gli affari religiosi dell’associazione dei premi Nobel per la pace.
“Si tratta di quattro realtà – ha spiegato padre Albanese – che hanno cominciato a collaborare insieme nel momento in cui la Tunisia stava passando un momento di crisi non solo politica e istituzionale” poichè “c’era il pericolo che la Sharia, la legge islamica, prendesse il sopravvento. Il Paese poteva trasformarsi in un covo di jihadisti, il timore era che i violenti prendessero il sopravvento. La società civile tunisina è riuscita ad opporsi a questa strategia, portando avanti non solo una piattaforma democratica ma anche di riconciliazione e partecipazione, facendo si che i tunisini riuscissero ad affermare quei diritti che i violenti volevano ignorare”.