Turchia. E’ stata confermata oggi l’identità del kamikaze dell’Isis che lunedì ha ucciso 32 persone facendosi esplodere davanti ad un centro culturale curdo a Suruc, al confine con la Siria. E’ un ventenne residente a Adiyaman. Con lui anche una giovane donna. Ed erano tutti giovani volontari che volevano ricostruire Kobàne le 32 vittime dell’attentato. Le loro foto trovano oggi ampio spazio su social network e quotidiani. Così li ricorda il giornalista curdo Shorsh Surme, direttore del sito Dialoghicurdi.it, rifugiato dagli anni Ottanta in Italia, intervistato da Andrea Domaschio di InBlu Radio.
“Volontari di pace e ricostruzione, non di guerra, questi giovani curdi vittime della follia omicida dell’Isis”, afferma Shorsh Surme chiedendosi come mai un terrorista con una così ingente quantità di esplosivo abbia potuto varcare indisturbato un confine blindatissimo dalle forze armate turche, come appunto quello tra Turchia e Siria nella zona vicina a Kobàne.