Ha fatto cantare, ballare ed emozionare generazioni intere, vendendo migliaia di dischi. Max Pezzali è tornato con un nuovo disco “Astronave Max”. A quattro anni di distanza dall’ultimo album in studio e dopo il successo di MAX 20, Max si è raccontato in diretta a inBlu Radio (diffusa dalle radio inBlu sul territorio nazionale, via satellite, in streaming su www.radioinblu.it, via app per i dispositivi mobili digitando e scaricando inBlu su App Store e su Google Play e in FM nella città di Roma).
“Sopravviverai”, ha spiegato Max nell’intervista di Daniela Lami ed Elena Seno, è il singolo che rappresenta questo Album, “ho cercato di raccontare tutto quello che ho sempre vissuto: sentimenti, amore, amicizia, l’amore per un figlio. Tutto quello che accade nella vita di tutti i giorni ma con l’occhio prospettico di chi ha superato i 47 anni. Vedi tutto con la prospettiva giusta, vedi tutte le cose in relazione tra loro, molto relativizzate. Allontanandoti vedi le cose più piccole ma anche vicine a come sono in realtà, non le vedi così assolute come quando eri più giovane. Questo è il senso dell’album Astronave Max”.
Con uno sguardo ai giovani Max ho osservato che “i ragazzi di oggi hanno gli stessi sogni, ambizioni e paure che avevamo noi alla loro età quindi se superi il muro iniziale che ti fa essere un po’ scettico e sospettoso nei confronti delle giovani generazioni capisci che i giovani sono noi con qualche anno di ritardo”. Max Pezzali ha cercato sempre di “raccontare la vita quotidiana” perché “non riesco a fare altro. Ho questa caratteristica che riesco a raccontare solo quello che vedo e quindi sono una sorta di figurativo. Non riesco ad essere un astratto o un impressionista. Ho bisogno di guardarmi costantemente attorno e ispirarmi alle cose che succedono nella vita di tutti i giorni. Per fare questo lavoro bisogna essere dei curiosi e amare l’osservazione”. Max non mette filtri davanti ai fan poiché “sono stato sempre onesto in quello che ho fatto non ho cercato di vendermi per altro, non cerco di raccontare al pubblico come fanno alcuni che in un momento della carriera hanno avuto l’illuminazione come San Paolo sulla via di Damasco. Io sono uno che oggi racconta con i propri mezzi come vent’anni fa facevo con i mezzi di allora. Non racconto alle persone di essere qualcosa che non sono quindi alla fine credo sia importante mantenere un’autenticità”.
Max, ai microfoni di inBlu Radio, si è soffermato su una canzone in particolare dell’Album. Nei suoi 23 anni di carriera Max, nel frattempo è diventato anche padre, e la prospettiva della vita “cambia tantissimo perché scopri di non essere più il centro del tuo universo, il baricentro della tua vita, ma lo è diventato un’altra persona che prima non c’era. Ti trovi ad essere completamente dipendente da lui. Nel disco c’è una canzone dal titolo ‘Niente di grave’ nella quale racconto una cosa che mi è successa l’estate scorsa in cui io, mio figlio e mio padre eravamo in giardino a casa mia a giocare a pallone. Lì c’è stato un vero e proprio passaggio di consegne: sono passato definitivamente da figlio a padre. Ti accorgi di essere diventato un punto di riferimento che deve avere il timone della nave. Quando ti rendi conto che questo processo è ultimato, provi un’emozione”.
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